giovedì 19 gennaio 2012

Persone

Ma che c'entrano l'arte,la conoscenza,gli hobby,lo shopping,il sesso(lo metto qua in mezzo con qualche riserva),i libri e le poesie,il lavoro dei nostri sogni, le emozioni e le sensazioni,gli sport,le religioni e qualsivoglia passatempo come risposta alla domanda "qual'è la cosa più bella che ci sia al mondo?".Io ho tutta una mia idea a riguardo e,come al solito,confrontandola con amici e conoscenti,è sempre stata la più insolita.
Il più grande spettacolo dopo il big bang,riformulazione stra-contemporanea della domanda di prima,sono tutte le persone.Ma proprio tutte.Dalle più cattive alle più buone,dagli stronzi ai gentili,dagli intelligenti agli stupidi e chi più ne ha,più ne metta.
E sapete perchè la penso così?
Tutto nasce da una semplice da una mia personale modifica di un proverbio.Penso sia capitato a tutti che un giorno,alzandoci dal letto e vivendo la solita giornata,di guardare una cosa oppure una persona che c'è sempre stata,e vederla con occhi diversi,sotto una prospettiva differente,che magari ci stupisce pure.Ecco,a me un giorno,parlando tra amici e conoscenti e sentendo dire da uno di questi il proverbio "il mondo è bello perchè è vario",mi è venuto da pensare.
Pensai al fatto che sia un pò incorretto perchè per me,l'aggettivo "bello" è spropositato o,meglio,non proprio azzeccato.Sono un realista,una cosa che mi condanna a considerare le 2 facce della medaglia.Perchè se è vero che ci sono anche gli amici,qualche parente e i nostri partner,ci sono i nemici,gli insopportabili(oggettivamene e soggettivamente,è chiaro),le persone maligne(si,ci sono anche quelle se non ve ne foste accorti),gli ipocriti e tutti quelli che ci hanno fatto,ci fanno e ci faranno soffrire.
È difficile da parte mia ammetterlo,anche perchè so che tutti abbiamo i nostri difetti e mi piace concentrarmi solo sul lato migliore delle persone che conosco e cerco anche di astenermi dal dare pregiudizi,ma credo che nessuno sia in grado di poter contraddire quello che ho scritto:è un dato di fatto.
Ma vedete,ogni persona che incontriamo,con cui parliamo e ci vediamo regolarmente, anche se ci farà soffrire,ci dà sempre qualcosa che ci fa pensare,che ci fa emozionare,che,insomma,ci fa vivere.È un pò astratto ed indefinito come pensiero,ma posso tranquillamente affermare che qualsiasi emozione,bella o brutta,che gli altri ci faranno provare,non non ci annoieremo mai.C'è sempre qualcosa da provare e da sentire,che sia buona o cattiva è importante solo nel particolare,che è importante,ma quando tutto passa,quando ci fermiamo e ci giriamo per vedere tutte le cose che abbiamo affrontato che ci hanno portato ad essere quel che siamo adesso,ci risulta essere più forti e più maturi di prima,e ci fa riflettere sull'utilità di quello che abbiamo passato,e mi fa sostenere che nella sua totalità,"il mondo non ti annoia,perchè è vario".

domenica 8 gennaio 2012

Amici Miei Atto Mio

È da quasi un mese che non scrivo.Spero che non vi siate preoccupati ma,sapete com'è,se avevo un momento libero durante le feste,l'ho passato a letto,obbligato da ritmi insostenibili.È difficile passare giorni frenetici con la media di 4 ore di sonno per notte,eppure non sono mai stato troppo stanco per non fare qualcosa(e adesso mi sembra il momento giusto per specificare che non tiro di naso).
Se devo passare del tempo con gli amici,le forze le trovo.E non è che mi piace far casino,ma mi bastano un tavolino,4 sedie,un caffè,delle sigarette ed un amico.
Trovo che quest'ultimo sia un concetto dilatato ormai,che nel normale linguaggio d'oggi si estenda dal "conoscente" al "fratello non di sangue".E io,che sono uno che pesa le parole,sono sempre stato un estremista a riguardo,a differenza di molte persone che,per carità,comprendo tranquillamente perchè,a proposito ovviamente delle persone che conosco,non vivono la mia condizione in fatto di amicizia.
Non voglio fare il superbo,perchè non c'è nulla di cui vantarsi nelle cose che capitano,al contrario di quelle che facciamo.Voglio solo scrivere riguardo una cosa in cui mi sento un privilegiato.
Ci siamo conosciuti in prima elementare ma,giustamente,non era tempo per bar e caffè,quindi ci si accontentava d'altro:un pallone ed un garage oppure un muro su cui disegnare dei pali.Ovviamente non si era "amici" come lo intenderò più tardi,ma semplici compagni di giochi,ma avevamo il nostro gruppo.
Passiamo alle medie.Io ero in una classe,mentre loro erano tutti nella stessa,scelta che non rimpiango perchè a me,il pomeriggio a scuola,ha fatto sempre schifo.Ed era il tempo dei "Big Match" con gli altri gruppi di ragazzini:scavalcavamo il cancello della scuola,andavamo nel cortile e si giocava sulla terra fino a quando si era stanchi.Tornavo a casa verso le otto,come un reduce di guerra che aveva strisciato nel fango per salvarsi.La reazione di mia madre?Non siamo in fascia protetta,mi dispiace!
Liceo.Tutti insieme appassionatamente,finalmente.Si iniziava ad uscire il sabato sera d'inverno,con orari di ritirata che adesso sono quelli di uscita,ma è normale!
E al liceo sapete tutti cosa accade per la prima volta,magari non al biennio,ma dal terzo anno è obbligatoria:La Ragazza.Con la R maiuscola,perchè è quella che per la prima volta ti fa battere il cuore,ti fa fermare il fiato nell'attesa di una risposta ad un'eventuale richiesta buttata lì,durante l'ennesima discussione su Msn(che Dio l'abbia in gloria) con Lei.Gli attimi vissuti con tutte quelle sensazioni che ti attraversano il corpo con questa intensità corrispondono per me al "vivere" in senso stretto.Ecco perchè voglio fare paracadutismo almeno una volta,o guardare dalla vetta di Machu Picchu.Ma sto divagando.
Io l'ho vissuta così.Datemi dell'imbecille,non mi interessa,male che vada vi risponderò che lo siete voi.
E con chi parli di queste cose?Con un amico.Lo stesso con cui parli di timori e gioie,lo stesso che ti conforta o festeggia con te.
Ovviamente non siamo un gruppo di sentimentalisti sensibili che parlano delle emozioni di ogni giorno in gruppo per far sì che diventi più facile affrontare i problemi che ogni giorno la vita ci mette davanti.A quel punto faremmo pure delle orge,senza offesa per nessuno.Se ne sceglie uno,quello che pensiamo sia il più fidato o il più adatto.Poi quando arrivano gli altri si fa casino.Penso che accada in qualsiasi gruppo di amici in tutto il mondo.
Negli anni si sono aggiunti anche altri,che non avevano nessuno con cui uscire o che ce l'avevano ma hanno preferito noi,perchè non mai stato tempo di differenze fra noi.Cerchiamo di trattarci tutti allo stesso modo.
Oggi siamo all'università:siamo in 5 qui a Pisa,ed altri in altre città oppure nella nostra città,dove ci ritroviamo sempre allo stesso bar,che non cambiamo da più di 4 anni,preferibilmente allo stesso tavolo,a parlare delle minchiate più svariate e affrontando discorsi seri sempre con una certa allegria e tonalità.Ma non siamo cambiati affatto:appena c'è un pallone e niente da fare,non c'è bar,tavolino,argomento,caffè o sigaretta che tenga.