martedì 25 ottobre 2011

Sigaretta

Mi sento tanto il Perozzi scrivendo mentre fumo una sigaretta(se non sai chi è,guarda Amici Miei,ti prego!).
L'orologio mi dice che sono le 6 e 46.Non so se credergli o meno.È stata una notte insonne,lo ammetto,spesa comunque a visitare altri blog.Trovo incredibile di quanti ce n'è a sfondo religioso:ce n'è uno che,giorno dopo giorno,scrive un passo della Bibbia,in modo sequenziale,al limite del ridicolo secondo me.
Ma che ci vuoi fare,Internet è più pubblico di un bagno dell'Autogrill,quindi non mi stupisco più di tanto.
Ho anche visitato qualche blog di ragazzi che scrivono con una semplicità stupenda,cosa che,appunto,mi fa molto piacere.Io cerco di buttarmi un pò più sul riflessivo,comunque non lasciandomi andare ad un linguaggio costruito da frasi difficili non solo da comprendere,ma anche da leggere,come un blog che mi è capitato davanti,a mio parere un esempio di quelli che scrivono in maniera complessa,credendosi forse dei filosofi o scrittori incompresi,cosa che è ormai banale su Facebook,che pullula di ragazzi che pubblicano frasi che forse nemmeno capiscono.Tutto questo mi fa pensare quando al liceo la mia professoressa di lettere spiegò Sallustio,un latino che il libro di testo definiva un "poeta oscuro".L'aggettivo fa pensare,che so,ad uno scrittore dedito alle arti oscure.Magari fosse così.Era definito tale perchè il modo in cui si esprimeva in versi,non solo è difficile da interpretare dai professoroni,ma anche dai suoi colleghi latini,cosa che gli ha portato la fama ai giorni nostri.Ma v'immaginate?
Ma basta parlare di autori latini,se ne salvano davvero in pochi.
Penso che questo modo di esprimersi di alcuni ragazzi,sia che scrivano le solite frasi fatte,sia che pubblichino qualche citazione,sia che uniscano parole complesse per formare frasi complesse per esprimere concetti incompresi,sia un semplice ma non subito evidente tentativo di differenziarsi,di rendersi originali o di farsi notare.È vero,i tempi che corrono fanno sì che tutti,dal ragazzino all'impiegato di banca,cercano di essere originali.Ma in molti non considerano le piccole sfaccettature della semplicità,che per quanto ne so io,non ha mai fatto male a nessuno.Il semplice scrivere quel che si pensa,non quello che gli altri hanno pensato,sarebbe una cosa molto atipica oggi.La banale comunicazione delle proprie opinioni,ma anche lo scrivere delle proprie esperienze quotidiane,magari facendolo tentando di renderle interessanti,è una cosa che stupirebbe davvero.

lunedì 10 ottobre 2011

Probabilità

Ogni tanto,trovandomi a parlare con delle persone,arrivando all'argomento "Cos'ha in serbo il futuro per noi?",mi sono trovato a essere l'unico a sostenere la mia tesi:la probabilità che vada male.
Mi spiego meglio:prendiamo una persona qualsiasi,con le sue prospettive ed i suoi ideali,che immagina la sua vita futura con degli aspetti che penso siano comuni alla maggior parte della gente,cioè avere un lavoro stabile,con uno stipendi ragionevole e sufficiente a mantenere la propria famiglia e permettersi magari qualche comodità in più,avere dei figli,mettere da parte qualche soldo sia per la loro istruzione,sia per la pensione,che magari passerà in un posticino tranquillo dove accoglierà i nipotini per le vacanze.Tutto chiaro,no?E neanche impossibile se ci pensate.Ed ecco che mi vien voglia di fare una domanda,che può variare da situazione in situazione,ma che comunque desta preoccupazione al diretto interessato perchè espone un'ipotesi complessa:"E se ti va male?"
È una domanda pesante e poco chiara,e allora faccio subito un esempio molto pratico,anche perchè molto spesso(purtroppo)mi trovo a parlare che non sono tolleranti su certi argomenti."E se un giorno tuo figlio viene da te,e ti dice:'Papà,sono gay!',tu,che fai?"
Farei una foto alle loro facce e le pubblicherei su questo blog.
Comunque mi sento chiedere molto spesso perchè io penso a queste eventualità,ed espongo una mia caratteristica:"Sono un realista."
La vita di un realista è complicata e piena di dubbi di questo genere.Ma voglio andare un pò più indietro riguardo l'esempio della vita ipotetica esposto sopra.Se non trovassi un lavoro?Se un giorno qualsiasi chiedessi alla mia futura fidanzata di  sposarmi,lei mi rispondesse con un bel "NO",cosa che mi toglierebbe ogni fiducia nel genere femminile,cosa accadrebbe poi?E se un giorno io,padre di una bellissima figlia,mi trovassi davanti ad uno dei più grandi timori del genere maschile,cioè mi rendessi conto che mia figlia è una zoccola(timore che,a mia sorpresa,è stato d'ispirazione per una Pagina su Facebook con molti fan)?
Tutto ciò mi porta a pensare che la nostra vita è il più grande enigma della nostra esistenza:i timori e le speranze,quando si concretizzano,non sono altro che frutto di probabilità che è impossibile calcolare per via delle numerose incognite che la condizionano.I buoni propositi,i desideri e quant'altro si possono davvero concretizzare con l'esclusivo uso della determinazione?
Ci tengo a precisare che,nonostante io venga assalito da questi dubbi,c'è sempre una piccola vena ottimistica in me che mi porta sempre a sperare che le cose vadano bene sia a me che a tutti i miei cari;quel che voglio fare io è semplicemente tenermi pronto ad un colpo basso(anche se mi sembra un termine improprio) che il destino o la casualità mi darà,perchè è un lato del mio carattere l'essere calcolatore e ciò non necessariamente comprende il pessimismo.Ma spiegarlo agli altri quest'aspetto,questo si che è una sfida.
E tu,lettore desolato,sei disposto ad espormi la tua teoria a riguardo?

domenica 9 ottobre 2011

Mi Piace Pensare

E' probabile che una domenica sera io non avevo nulla da fare,la spazzatura in Tv era peggio del solito e quindi ho deciso di aprire un blog.
Ma è anche probabile che sono solito pubblicare post carini e poetici su Facebook che ricevono abbastanza "Mi piace" e un numero di commenti esiguo ma sufficiente a farmi montare la testa,farmi credere un filosofo incompreso che può permettersi di scrivere qualche frase intellettualoide su un blog,cercando altre approvazioni da gente che non conosce,ma che stimerà se condividerà le sue opinioni o che ignorerà se avverrà il contrario.
E mi piace pensare anche alla remota possibilità che le due cose coincidano,ma sarà sufficiente dire che ho voglia di comunicare con qualcuno.
Avendo chiarito eventuali dubbi sul "Perchè ha creato questo blog?",passo al "Come ha intenzione di mandare avanti la baracca?":
non so comporre frasi complesse,usare le parole giuste o accostare paroloni e neanche usare verbi coniugati perfettamente;
non so esattamente con quale periodicità pubblicherò i miei post:potrei essere preso da un entusiasmo iniziale che mi farà pubblicare un post ogni 20 minuti,oppure domani mi alzerò e avrò dimenticato la mia password dell'account di Google,mi darò del deficiente e l'esperienza si chiuderà lì,ma come diceva il Battisti,"lo scopriremo solo vivendo";
avrei l'intenzione comunque di scrivere semplicemente le mie opinioni...su cosa?Onestamente non lo so.Il fatto è che i miei pensieri posso passare da un'ipotesi gnoseologica al chiedermi perchè il tappo delle bottiglie del thè,e quindi i corrispettivi buchi,sono più grandi di quelli delle bottiglie per l'acqua,ed è un passaggio che non sono riuscito a spiegarmi...
Caro lettore annoiato,giunto qui non so come,sarai liberissimo di scrivere i tuoi commenti basandoti su uno dei principi su cui mi arrovello da anni:il rispetto delle opinioni altrui che,ovviamente,non sempre comprende la condivisione.Voglio che questo sia la base del mio blog:se io scrivo un post in cui elogio le abilità intellettive dei truzzi(non temere,non accadrà),sarò felicissimo di leggere che tu non sei d'accordo,il che ti farà una persona razionale,ma non insultare me e chi la pensa allo stesso modo,perchè allora non ti distinguerai da un qualsiasi fanatico che gira per la tua città.
Avendo esposto questo,mi auguro solo che quel che scriva possa interessarvi oppure semplicemente annoiarvi in una maniera diversa.